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chiesa san giorgio

NOTIZIE STORICHE:

1799 - 1801 (costruzione intero bene):

Dai resoconti delle visite pastorali dei Vescovi di Fossombrone risulta che prima del XVIII secolo nel territorio del castello di Fratte erano officiate sette chiese dedicate alla Beata Vergine Assunta, detta anche della Madonna di Castagneto, a San Giorgio Martire, a San Giovanni Battista, a Santa Lucia, a San Michele Arcangelo, alla Madonna della Misericordia e alla Beata Vergine del S. Rosario. Alla fine del Settecento le condizioni murarie delle chiese di San Giorgio fuori le Mura, di San Michele Arcangelo e della Madonna della Misericordia si erano rese talmente precarie da sconsigliare qualsiasi tentativo di restauro. Il Rettore e i dirigenti delle rispettive Compagnie convennero di sostituirle con una nuova chiesa da costruirsi entro le mura del Castello. Anche Mons. Felice Paoli approvò l'idea e nel 1799 si mise mano alle opere di muratura. Il terreno prescelto fu quello attiguo all'Oratorio del SS. Sacramento. Nel 1801 la chiesa era già ultimata e consacrata.

1908 - 1911 (rifacimento campanile):

Il campanile della parrocchiale di San Giorgio fu inaugurato il 25 aprile del 1911. Del disegno sembra furono autori un certo Bartoletti da Cagli e l'ing. Fiorelli da Fossombrone. Il campanile precedente era più basso con cupola piriforme e finestroni monofori.

2010 - 2011 (consolidamento locali parrocchiali):

Tra il 2010 e il 2011 sono stati eseguiti lavori di consolidamento delle fondazioni dei locali parrocchiali situati di fronte alla chiesa.

 

 

DESCRIZIONE:

L'edificio si affaccia su di un ampia piazza di forma irregolare ed è inserito tra l'ex oratorio del Ss. Sacramento, a sinistra, e la casa parrocchiale a destra. La facciata ha linee sobrie e paramento in mattoni faccia a vista; è individuata lateralmente da lesene a tutta altezza e in alto da un frontone triangolare con timpano cieco. Ne rompe la monotonia strutturale un'alta fascia orizzontale che, a poco più di metà altezza, separa il paramento murario in due ampi settori: quello superiore, in origine, recava al centro una finestra rettangolare, oggi chiusa con mattoni; il settore inferiore si caratterizza unicamente per il portale con piedritti e piattabanda in laterizio e per la tamponatura piriforme, sempre in mattoni, di quella che doveva essere una lunetta o comunque un'apertura sovrastante lo stesso portale. Ai lati, affiancano il fronte principale le facciate minori delle navate laterali con andamento leggermente obliquo; presentano ciascuna una porta d'ingresso e una finestra stretta e alta. Sul retro, di fianco al volume semicircolare dell'abside si erge maestoso il campanile in muratura di laterizi. L'edificio ha pianta rettangolare a tre navate, di cui la centrale più ampia delle laterali. Le navate sono in comunicazione tra loro tramite arcate a tutto sesto che si alternano a passaggi rettangolari più piccoli. In corrispondenza delle arcate il soffitto presenta volte a crociera e lunette finestrate; dove il setto murario è continuo, nella prima e terza campata, corrispondono in alto due volte a botte con cornici in stucco. Come l’esterno, anche l'interno della chiesa ha uno stile molto semplice; il principale motivo decorativo è dato dalle lesene che ornano le pareti delle navate e che proseguono idealmente nei motivi a fascia dei soffitti voltati. Una modesta trabeazione corre lungo il perimetro della navata centrale, interrompendosi in fondo e in controfacciata. All'entrata troviamo il tradizionale complesso costituito da bussola, cantoria e mostra d’organo che occupa per intero la superficie della controfacciata. Probabilmente è per far posto all'organo, realizzato nel '700 da un certo Pergola, che furono tamponate le aperture presenti in origine in facciata. Il presbiterio è dominato al centro dall'altare maggiore in marmi policromi, con la mensa separata e collocata in posizione più avanzata, verso l'aula dei fedeli, in base alle nuove disposizioni liturgiche del Concilio Vaticano II. Sulla parete di fondo, tra colonne che sorreggono un timpano centinato spezzato, troneggia la pala raffigurante l'Ultima Cena, del pittore pesarese Nicolò Martinelli, detto Trometta (1540-1611); il catino absidale è pittoricamente diviso in quattro spicchi con effigiati i quattro Evangelisti. Le navate laterali terminano con cappelle absidali voltate a botte; nell'abside di sinistra vi è eretto l'altare dedicato al Ss. Sacramento, in quello di destra l'altare dedicato al Sacro Cuore di Gesù. Sulle pareti di ciascuna navata erano presenti nel complesso quattro altari; quelli in prossimità delle porte d'ingresso sono stati in questi ultimi anni soppressi e sostituiti: quello di sinistra con il fonte battesimale, quello di destra con un elemento riscaldante ad aria calda.

Campanile:

Sul retro, di fianco al volume semicircolare dell'abside, si erge maestoso il campanile con struttura in laterizio. La cella campanaria ha quattro fornici a bifora, compresi tra pilastri angolari, ed è sormontata da una cuspide ottagonale. Un orologio da torre, compreso tra due bifore più piccole sovrapposte, di cui quella in basso tamponata, caratterizza il fronte del campanile che guarda a nord-ovest.

Struttura:

La chiesa ha struttura realizzata prevalentemente in muratura di elementi in laterizio; in alcuni punti della superficie esterna notiamo anche l'inserimento, consueto per le maestranze locali, di corsi in conci irregolari di pietra.

Facciata:

La facciata ha linee sobrie e paramento in mattoni faccia a vista; è individuata lateralmente da lesene a tutta altezza e in alto da un frontone triangolare con timpano cieco. Ne rompe la monotonia strutturale un'alta fascia orizzontale che, a poco più di metà altezza, separa il paramento murario in due ampi settori: quello superiore, in origine, recava al centro una finestra rettangolare, oggi chiusa con mattoni; il settore inferiore si caratterizza unicamente per il portale con piedritti e piattabanda in laterizio e per la tamponatura piriforme, sempre in mattoni, di quella che doveva essere una lunetta o comunque un'apertura sovrastante lo stesso portale. Ai lati, affiancano il fronte principale le facciate minori delle navate laterali con andamento leggermente obliquo; presentano ciascuna una porta d'ingresso e una finestra stretta e alta.

Interno:

L'edificio presenta una pianta rettangolare a tre navate, di cui la centrale più ampia delle laterali. Le navate sono in comunicazione tra loro tramite arcate a tutto sesto che si alternano a passaggi rettangolari più piccoli. In corrispondenza delle arcate il soffitto presenta volte a crociera e lunette finestrate; dove il setto murario è continuo, nella prima e terza campata, corrispondono in alto due volte a botte con cornici in stucco. Sono sei le finestre che complessivamente garantiscono l'illuminazione naturale dell’interno, due delle quali si aprono nel catino absidale. Come l’esterno, anche l'interno della chiesa ha uno stile molto semplice; il principale motivo decorativo è dato dalle lesene che ornano le pareti delle navate e che proseguono idealmente nei motivi a fascia dei soffitti voltati. Una modesta trabeazione corre lungo il perimetro della navata centrale, interrompendosi in fondo, dove è l'altare maggiore, e, in controfacciata, dove è l'organo. All'entrata troviamo il tradizionale complesso costituito da bussola, cantoria e mostra d’organo che occupa per intero la superficie della controfacciata; vi si accede dalle balconate delle navate laterali. Si tratta di una modesta opera lignea senza particolari pregi decorativi. Probabilmente è per far posto all'organo, realizzato nel '700 da un certo Pergola, che furono tamponate le aperture presenti in origine in facciata. Il presbiterio è sopraelevato di un gradino rispetto al livello pavimentale della navata centrale; al centro si trova l'altare maggiore in marmi policromi, con la mensa separata e collocata in posizione più avanzata, verso l'aula dei fedeli, in base alle nuove disposizioni liturgiche del Concilio Vaticano II. Sulla parete di fondo, tra colonne che sorreggono un timpano centinato spezzato, troneggia la pala raffigurante l'Ultima Cena, del pittore pesarese Nicolò Martinelli, detto Trometta (1540-1611); il catino absidale è pittoricamente diviso in quattro spicchi con effigiati i quattro Evangelisti. Dal presbiterio si ha accesso alle cappelle absidali laterali, al campanile e a un ripostiglio; alla sacrestia si accede, invece, dalla navata destra. Le navate laterali terminano con cappelle absidali voltate a botte; nell'abside di sinistra vi è eretto l'altare dedicato al Ss. Sacramento, in quello di destra l'altare dedicato al Sacro Cuore di Gesù. La tipologia del dossale a colonne con timpano centinato spezzato, presente in entrambi gli altari, riprende il motivo di quello della pala dell'altare maggiore, in proporzioni più ridotte. Sulle pareti di ciascuna navata erano presenti nel complesso quattro altari; quelli in prossimità delle porte d'ingresso sono stati in questi ultimi anni soppressi e sostituiti: quello di sinistra con il fonte battesimale, quello di destra con un elemento riscaldante ad aria calda.

Elementi decorativi:

I dipinti provengono dalle chiese soppresse di Sant'Angelo, della Madonna della Misericordia, di San Giorgio fuori le mura e di San Giovanni Battista. Sulla parete sinistra del presbiterio spicca il quadro del '600 riproducente San Giovanni Battista; prospicente a questo è il dipinto che riproduce San Giorgio che sconfigge il drago tra Santi e Vergine, della prima metà del Seicento. Tra le opere pittoriche delle navate laterali ricordiamo: la tela riproducente la Beata Vergine con i Santi Francesco di Paola, Ambrogio, Filippo Neri e Caterina da Siena, anteriore al XVII secolo; il quadro con San Michele Arcangelo, del 1781, di Antonius Cruciani; il dipinto del fanese Emilio Antonioni (1895-1968), raffigurante San Giorgio a cavallo.
Il catino absidale è ripartito in quattro settori che mostrano al centro un tondo, ciascuno con l'immagine di un Evangelista. Ne è autore un pittore locale, Igino Guerrieri detto Ginetto, sindaco di Fratte Rosa all'inizio del Novecento. Egli riprodusse la medesima decorazione nei catini absidali delle chiese di Santa Maria in Castagneto a Fratte Rosa, di San Marco Evangelista a Torre San Marco e di San Martino Casalduca a Isola del Piano.

Adeguamento liturgico:

Presbiterio - aggiunta arredo (1970):

L'adeguamento della chiesa secondo la riforma liturgica del Concilio Vaticano II ha mirato a garantire: l'unità e la partecipazione attiva dell'assemblea; la salvaguardia dell'unicità e centralità dell'altare; la valorizzazione del luogo celebrativo dell'Eucarestia. Il presbiterio ha dimensioni contenute ma consente un agevole svolgimento dei riti e mette opportunamente in evidenza i suoi tre luoghi eminenti attraverso l'uso di elementi d'arredo in legno: l'altare, l'ambone e la sede del presidente. Il crocefisso è parte eminente del complesso iconografico del presbiterio ed è fissato alla parete di fondo, dietro la mensa d'altare, ben visibile allo sguardo.

Fonte battesimale - aggiunta arredo (1970):

nel primo altare della navata di sinistra è stato collocato il fonte battesimale, con vasca pentagonale su pilastrini in marmo, collocato, secondo tradizione, in prossimità dell'ingresso della chiesa come miglior spazio per il sacramento che introduce nella comunità cristiana.